128 research outputs found

    Antimicrobial susceptibility to zinc bacitracin of Clostridium perfringens of rabbit origin

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    Zinc bacitracin is widely used in Italian rabbit farms to control both Epizootic Rabbit Enteropathy (ERE) and clostridiosis, and field results demonstrate useful activity. Nevertheless, data regarding the in vitro efficacy of zinc bacitracin against clostridia of rabbit origin are not available. In this study, the minimal inhibitory concentrations (MICs) of zinc bacitracin were evaluated in 123 C. perfringens strains isolated from rabbits in Italian fattening units. The agar dilution method was performed in Brucella Agar supplemented with laked sheep blood, haemin and vitamin K1, as recommended in NCCLS document M11-A6. Most strains (94.3%) had low MIC values (ÂŁ 0.5 mg/ml), and a few strains (4%) were inhibited by a concentration of 1 mg/ml. Two isolates (1.6%) had a MIC value of 16mg/ml. The MIC values of ATCC reference strains showed a good fit between each batch. MIC required to inhibit the 90% of organisms was 0.5 mg/ml and the presence of only two strains with MIC=16 mg/ml revealed the susceptibility to zinc bacitracin of Italian isolates of C. perfringens from rabbit and the absence of acquired resistance.Agnoletti, F.; Bacchin, C.; Bano, L.; Passera, A.; Favretti, M.; Mazzolini, E. (2007). Antimicrobial susceptibility to zinc bacitracin of Clostridium perfringens of rabbit origin. World Rabbit Science. 15(1):19-22. doi:10.4995/wrs.2007.609192215

    Project for guaranteeing the safety of foods prepared by small local producers

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    The Veneto Region, through Regional legislation (law DGR 20 16/2007), has authorised the sale of small quantities of processed foods (both animal- and non-animal-based) from small local producers directly to the consumer and has defined the hygienic requirements for the production and sale of these foods. The objective of the present analysis was to test for the presence of pathogens in samples of cured meats from small local producers and in faeces samples from the animals used to produce these foods, so as to determine whether or not the Regional legislation allows the objectives of the European legislation on food safety (Regulation 178/02 and 852/04) to be met

    Strategies for preventing group B streptococcal infections in newborns: A nation-wide survey of Italian policies

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    Project for guaranteeing the safety of foods prepared by small local producers

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    The Veneto Region, through Regional legislation (law DGR 20 16/2007), has authorised the sale of small quantities of processed foods (both animal- and non-animal-based) from "small local producers" directly to the consumer and has defined the hygienic requirements for the production and sale of these foods. The objective of the present analysis was to test for the presence of pathogens in samples of cured meats from small local producers and in faeces samples from the animals used to produce these foods, so as to determine whether or not the Regional legislation allows the objectives of the European legislation on food safety (Regulation 178/02 and 852/04) to be met.</p

    Marche linguistiche come indicatori del decadimento cognitivo

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    Nello spettro eterogeneo di sintomi correlati alle fasi iniziali del deterioramento cognitivo associato a patologie neurodegenerative a carattere progressivo si evidenzia spesso un declino subliminale delle facoltà linguistiche (Caramelli, 1998; Taler & Phillips, 2008). Di solito tali deficit non hanno ripercussioni evidenti sulla correttezza formale delle produzioni, e non intaccano le capacità linguistico-comunicative di base come la comprensione in un contesto ecologico, la partecipazione a conversazioni di routine, le funzioni strumentali di lettura e scrittura. Tali cambiamenti, presenti già diversi anni prima della fase clinica della malattia, ma difficilmente identificabili mediante i test neuropsicologici tradizionali, rappresentano una delle manifestazioni prodromiche del processo patologico in corso e possono, in quanto tali, essere utilizzati come indici per lo screening e la diagnosi precoce. Nella letteratura specifica degli ultimi anni si segnalano diversi lavori che si occupano dell’identificazione automatica dei vari stadi e tipi di demenze a partire dall’analisi statistica della produzione linguistica spontanea dei pazienti (Chapman et al., 2002; Jarrold et al., 2010; Lehr, 2012; Roark et al., 2011; Satt et al., 2013). Tali prospettive di analisi computazionale si sono dimostrate in grado di rilevare pattern latenti e regolarità nel linguaggio di queste popolazioni di pazienti, potenzialmente utili all’identificazione precoce, classificazione e descrizione del decadimento cognitivo (Elvevåg & Garrard, 2014). Il progetto OPLON (“OPportunities for active and healthy LONgevity”, Smart Cities and Communities – DD 391/RIC) si pone l’obiettivo di sviluppare strumenti di diagnosi precoce della fragilità finalizzati alla prevenzione del declino e alla promozione della salute dei soggetti anziani. Entro tale linea generale di azione si propone, in particolare, di elaborare tecniche semplici e facilmente somministrabili di raccolta e analisi di campioni di linguaggio spontaneo per lo screening sistematico della popolazione potenzialmente a rischio, grazie all’integrazione delle competenze di neurologi, psicologi, linguisti ed esperti informatici. A medio termine, questo studio si propone di dimostrarne la fattibilità in ambiente controllato, visto che in letteratura non risultano al momento studi simili sulla lingua italiana

    Trattamento riabilitativo dell\u2019eminegligenza spaziale unilaterale con eye-patching in paziente affetto da esiti di ictus stabilizzati: studio su un caso singolo

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    L\u2019Eye Patching \ue8 un metodo semplice da applicare durante il trattamento riabilitativo della NSU 8. Esso \ue8 facilmente gestibile dal paziente che pu\uf2 cos\uec continuare il trattamento riabilitativo per periodi prolungati di tempo. In questo caso specifico \ue8 possibile osservare come una paziente affetta da esiti cronicizzati di ictus, abbia ottenuto un significativo miglioramento nei test di valutazione eseguiti al termine del trattamento riabilitativo. Tale recupero non \ue8 verosimilmente ascrivibile ad un recupero spontaneo, dato che considerati i dodici mesi di distanza dall\u2019evento ischemico cerebrale. Ad un\u2019analisi pi\uf9 dettagliata si pu\uf2 notare come le prestazioni a T0 e T1 ottenute al BIT ed al Test di Cancellazione di campanelle siano risultate in linea di massima sovrapponibili tra loro, per poi mostrare, a distanza di tre mesi, un incremento tale da superare il valore soglia del test stesso. Alla valutazione con la Bergego Scale, la paziente ha mostrato un\u2019 evoluzione in senso positivo della gravit\ue0 del neglect: pur essendo quest\u2019 ultima l\u2019unica scala di valutazione utilizzata ad indicare ancora la presenza di un quadro di neglect moderato, non si pu\uf2 non sottolineare come, nell\u2019arco dei tre mesi di trattamento, ci sia stato un dimezzamento del punteggio fornito (da 20/30 a 11/30) e quindi una evidente riduzione della disabilit\ue0 nelle ADL. Possiamo concludere quindi che un programma di riabilitazione per la NSU condotto attraverso l\u2019applicazione di Eye Patching unito ad un trattamento logopedico specifico pu\uf2 portare ad una implementazione delle prestazioni riguardanti l\u2019esplorazione dello spazio personale, peripersonale ed extrapersonale di un soggetto affetto da neglect in esiti stabilizzati di ictus. Tali conclusioni sono da comprovare attraverso l\u2019esecuzione di studi su casistiche pi\uf9 ampie di pazienti

    TRATTAMENTO RIABILITATIVO DELLA EMINEGLIGENZA SPAZIALE UNILATERALE CON EYE-PATCHING IN PAZIENTE AFFETTO DA ESITI DI ICTUS STABILIZZATI: STUDIO SU CASO SINGOLO.

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    L\u2019Eye Patching \ue8 un metodo semplice da applicare durante il trattamento riabilitativo della NSU. Esso \ue8 facilmente gestibile dal paziente che pu\uf2 cos\uec continuare il trattamento riabilitativo per periodi prolungati di tempo. In questo caso specifico \ue8 possibile osservare come una paziente affetta da esiti cronicizzati di ictus ,i cui risultati ottenuti alla valutazione in T0 possono essere quindi considerati stabilizzati, abbia ottenuto un significativo miglioramento della performance. Ad un\u2019analisi pi\uf9 dettagliata si pu\uf2 notare che le prestazioni a T0 e T1 ottenute al BIT ed al Test di Cancellazione di campanelle sono risultate in linea di massima sovrapponibili tra loro, per poi mostrare, a distanza di tre mesi, un incremento tale da superare il valore soglia di positivit\ue0 del test stesso. Alla valutazione con la Bergego Scale la paziente ha mostrato una netta evoluzione in senso positivo della gravit\ue0 della NSU, da un grado di severit\ue0 ad uno di lieve entit\ue0. Pur essendo quest\u2019ultima l\u2019unica scala di valutazione utilizzata ad indicare ancora la presenza di un quadro di neglect, non si pu\uf2 non sottolineare come, nell\u2019arco dei tre mesi di trattamento, ci sia stato un dimezzamento del punteggio fornito e quindi una riduzione della disabilit\ue0 nelle ADL. Possiamo concludere che un programma di riabilitazione specifico della NSU condotto attraverso l\u2019applicazione di Eye Patching unito ad un trattamento logopedico specifico pu\uf2 portare ad una implementazione delle prestazioni riguardanti l\u2019esplorazione dello spazio personale, peripersonale ed extrapersonale di un soggetto affetto da neglect in esiti stabilizzati di ictus. Tali conclusioni sono da comprovare attraverso l\u2019esecuzione di studi su casistiche pi\uf9 ampie di pazienti
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